Ave,

Rita ha scritto:

Molti di voi non lo ricordano, ma prima dell'avvento delle tv commerciali, la RAI portava avanti un discorso culturale, che andava dalla produzione di sceneggiati basati su classici della letteratura (Promessi sposi, Malavoglia, tanto per citarne due) alla trasmissione di opere, concerti, operette, balletti... [...] Adesso la RAI ha completamente abdicato a questo suo ruolo "educativo" per passare ad un ruolo puramente intrattenitivo, presa dal vortice della concorrenza con le tv commerciali.[...]

Io ne ho un ricordo vago. Di quei bei tempi ne parlano tutti, e penso che tante persone sarebbero felici di un ritorno "all'antica".
Però credo anche che la tv abbia esaurito quel compito, dato dal momento storico, di educatrice e 'compattatrice' di uno spirito nazionale. I tempi sono cambiati, e forse è cambiato anche il gusto, ma nonostante tutto io un tentativo lo farei: ogni tanto roba di qualità ne viene fuori, e non solo pescando nel cosiddetto 'vecchiume' (intendo non solo opere, ma anche vecchie registrazioni), ma anche affidandosi ad autori bravi: ricordo con piacere la visione delle 4 puntate de La meglio gioventù di Giordana.
A dire la verità ricordo anche, in orari assurdi, una eccezionale Maria Stuarda in bianco e nero interpretata da Albertazzi, Gassmann e un sacco di mostri sacri del teatro tutti insieme, cose impensabili...

Divus Imperator Dixit.

La nostra televisione è veramente da terzo mondo: i programmi culturali (detesto questa parola) se li filano pochi, Stranamore fa milioni di telespettatori.

Finchè c'è una televisione, pubblica o privata non fa differenza, che vive sui guadagni ottenuti con la vendita degli spazi pubblicitari, e sappiamo che più un programma tira più arrivano gli sponsor, è ovvio che i programmi si devono adattare ai gusti della maggioranza del pubblico.

Ma il problema non è quello che c'è attualmente in televisione - chiacchiere, risse e orrori vari - ma quello che manca: teatro, danza, musica, aggiungete la cosa che preferite e che non vedete mai in televisione.

Con tutte le reti televisive che ci sono, a cui si aggiungono quelle del tanto decantato digitale terrestre, dedicare una sera a un programma che "non fa audience" non danneggerebbe nessuno ma viceversa farebbe contenta una parte del pubblico.

Io la televisione non la guardo molto... cioé: alle due e mezzo c'è l'appuntamento fisso con i Simpson, per il resto la accendo sporadicamente per vedere se ci sono video musicali su AllMusic o Mtv. I film preferisco guardarli in cassetta, le trasmissioni sono quasi tutte orribili. Le uniche che guardo ormai sono Ballarò, una delle poche dove la concorrenza politica non raggiunge livelli nauseanti (anche se martedì c'è mancato poco), e Zelig. Riguardo quest'ultimo sono tentata di non guardarlo più: se qualcuno l'ha visto venerdì scorso, avrà notato che c'erano cinque minuti di programma - cinque di pubblicità - cinque di programma - e così via. Allora, io guardo Zelig o guardo la Mulino Bianco, Dash, e altre amenità? la quantità di tempo è la stessa...

ok ok avete tutti ragione ma ora state buonini e lasciatemi guardare in pace il grande fratello






vediamo chi è il primo che mi chiede "ma tu guardi davvero il grande fratello?"