scrivere il fantasy


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Autore Messaggio
pep
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MessaggioInviato: Ven 15 Set 2006 23:13 pm    Oggetto:   

Ave,

franz ha scritto:
Sì, in altri termini possiamo dire che le donne sono molto portate all'introspezione. Ovviamente ci sono eccezioni, ma la maggior parte delle volte si indovina. ammicca


Premettendo che quanto sto per dire non c'entra niente con il thread in questione, non sono d'accordo.

Divus Imperator Dixit.
*The User Formerly Known As Caesar
franz
Mago Mago
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MessaggioInviato: Sab 16 Set 2006 6:39 am    Oggetto:   

Caesar ha scritto:


Premettendo che quanto sto per dire non c'entra niente con il thread in questione, non sono d'accordo.

Divus Imperator Dixit.



E io non sono d'accordo che tu non sia d'accordo ammicca
- Sei un pessimista o un ottimista?
- Sono un pessimo ottimista
pep
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MessaggioInviato: Dom 17 Set 2006 14:37 pm    Oggetto:   

Ave,

franz ha scritto:
E io non sono d'accordo che tu non sia d'accordo ammicca


Su questo siamo d'accordo. Mr. Green

Divus Imperator Dixit.
*The User Formerly Known As Caesar
mikimago
Bombadil
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MessaggioInviato: Lun 18 Set 2006 15:47 pm    Oggetto:   

Pressato da impegni di vario genere (i preparativi del mio prossimo matrimonio, la stesura del mio nuovo romanzo – tanto per restare in tema), da tempo non seguivo il forum. Ci entro ieri e mi ritrovo questa interessante discussione a cui partecipa, tra l’altro, anche Andrea (contento che tu abbia deciso di tornare a postare: i tuoi interventi li leggo sempre con estremo interesse).

Qualche mia considerazione al riguardo.

Circa la questione dello strumento migliore per scrivere (carta e penna o PC), la mia posizione – alla pari di quella di molti altri – è che non esista, a priori, un metodo migliore dell’altro. Ognuno si regola come meglio crede. Io, ad esempio, un tempo scrivevo i miei romanzi a mano e poi li trascrivevo in Word. All’inizio pensavo (temevo?) che se avessi rinunciato a questo metodo, scrivendo direttamente sul PC, avrei smarrito la “magia” della scrittura (lo gnomo nascosto nella macchina da scrivere, per usare l’immagine di un vecchio racconto di King) e mi sarei trovato ad affrontare il problema del blocco dello "scrittore" ( Exclamation ). Eppure, ho vinto questa (irrazionale) paura e i miei ultimi tre romanzi li ho stesi lavorando direttamente al PC. Poi mi capita talvolta, quando mi trovo davanti alla pagina bianca e non so come andare avanti, di spostarmi allo scrittoio, mettere mano a carta e penna e in quel modo (magicamente? Shocked ) sbloccarmi ma ritengo si tratti di una mia fisima mentale (non ho mai visto gnomi saltellanti sulla mia scrivania, sapete?, tranne quello in gesso che ci tengo come soprammobile). Per cui, ritengo, ciascuno usa il proprio metodo, senza per questo poter pensare che sia l’unico o il migliore, ma solo quello che gli è più congeniale.

E a chi scrive, io credo, congeniale debba anche essere il “recipiente” di cui si serve.
Romanzo o racconto? Sul punto, mi trovo pienamente d’accordo con Andrea. Parlando a titolo puramente personale, non è affatto detto che un racconto sia più “facile” da scrivere rispetto a un romanzo. Certo, il romanzo richiede forse un impegno più prolungato nel tempo (non foss’altro per una mera questione di lunghezza) ma la dedizione a quanto si scrive, l’attenzione alla struttura, la costruzione della sovrastruttura (la parte bassa dell’iceberg, quella che in superficie non si scorge) è, secondo me, la stessa in entrambi i casi.
Personalmente da quando mi diletto con la scrittura (oltre vent’anni) ho scritto solo un paio di racconti che non mi hanno convinto. Eppure, credetemi, ci ho messo la stessa cura e devozione che metto nella stesura dei miei romanzi (di questi invece, tra incompleti e ultimati, una decina di opere le ho buttate giù e almeno tre o quattro li ritengo validi). La mia conclusione è che, così come scegliamo l’argomento di cui scrivere (che so, fantasy e non thriller) perché lo riteniamo più congeniale alle nostre corde, allo stesso modo ci comportiamo col “contenitore” (romanzo e non racconto, e viceversa).
È la mia esperienza personale, sia chiaro e non implica che possa esserci (e ci sia, come testimoniano molte esperienze anche in questo forum) chi – partito coi racconti – è poi approdato al romanzo.

Poi può anche darsi che il racconto, proprio per le sue dimensioni, permetta allo scrittore esordiente maggiore visibilità (nella misura in cui ci sono molti più sbocchi per il racconto piuttosto che per il romanzo – in primis le riviste come la Writers Magazine Italia). Tuttavia, questo non implica che l’esordiente autore di romanzi non possa arrivare alla pubblicazione senza passare necessariamente per l’apprendistato del racconto (in tal senso, si veda il percorso di Andrea e Licia che mi pare abbiano esordito direttamente col romanzo).
È vero invece che l’autore di romanzi, proprio per evitare d’incorrere nelle fantomatiche risposte impersonali di cui qualche post prima ci si lamentava, deve (dovrebbe) – a mio modo di vedere – operare una più accurata selezione delle case editrici a cui spedire.
Se è inconfutabile, infatti, che le case editrici a pagamento costituiscono spesso un “costoso” (e talvolta inutile) surrogato alla pubblicazione con un regolare contratto d’edizione, è altresì vero che – all’estremo opposto – i colossi editoriali (salvo qualche felice eccezione, e rifaccio il nome di Licia) non vogliono (o possono) dedicare grande attenzione agli esordienti.
Per cui la soluzione migliore mi pare quella di case editrici medie. In tale ambito, il panorama a me pare assai fecondo ed è quello in cui io, ad esempio, mi sono mosso e continuo a muovermi io. Non ho avuto la gioia della pubblicazione (non ancora almeno), ma anche quando ho ricevuto rifiuti sono spesso stati motivati (cito il caso della Nord, quando ne era editor Viviani che mi mandò una mail in cui mi spiegava cosa andasse e cosa no in un mio fantasy, sostenendo che avrebbe avuto bisogno di un buon lavoro di editing e addirittura spigandomi come eseguirlo, servendosi di un campione del mio romanzo. Gran signore quell’uomo!).
Perchè, a mio modesto avviso, gli editori seri (e, ribadisco, interessati agli esordienti) non hanno alcun interesse a farsi scappare un buon romanzo. Ed è mia convinzione (e sottolineo il titolo personale dell’affermazione) che un buon romanzo sia tale sin dall’inizio (faccio mio il commento al riguardo espresso da Raffaella Catalano, editore della Flaccovio: Se l’opera è valida un buon editor lo capisce dalle prime due pagine. Improbabile che un romanzo che abbia un incipit inguardabile, poi migliori di colpo a partire dalla pagina tre o dalle successive).
Poi possiamo discutere se a questo “fantomatico” buon romanzo (inteso come prodotto tout court) si possa arrivare tramite pianificazione o seguendo l’istinto, muovendosi passo dopo passo o avendo già chiaro il percorso sin dal principio, ma questo ritengo sia soggettivo e faccia parte del modo di lavorare di ciascuno (in tal senso le varie posizioni espresse qui al riguardo sono tutte condivisibili o meno, sulla base delle proprie convinzioni personali al riguardo).

Mi scuso per la prolissità ma l’argomento era vasto e volevo dire la mia (oppure, chissà, volevo semplicemente recuperare il tempo perduto dopo un a così lunga assenza dal forum Wink ).
Segui la strada per tornare a Krune:


http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF8722
Olorin
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MessaggioInviato: Mar 19 Set 2006 15:02 pm    Oggetto:   

Citazione:
Parlando a titolo puramente personale, non è affatto detto che un racconto sia più “facile” da scrivere rispetto a un romanzo. Certo, il romanzo richiede forse un impegno più prolungato nel tempo (non foss’altro per una mera questione di lunghezza) ma la dedizione a quanto si scrive, l’attenzione alla struttura, la costruzione della sovrastruttura (la parte bassa dell’iceberg, quella che in superficie non si scorge) è, secondo me, la stessa in entrambi i casi.


Sinceramente non sono molto d’accordo sul fatto che scrivere un racconto piuttosto che un romanzo comporti come unica differenza di difficoltà, l’ampiezza del periodo di tempo da dedicarvi.
Ritengo fondamentale il fatto che chi scrive abbia qualcosa di veramente interessante da dire e se per un racconto basta un concetto originale, per scrivere un intero romanzo, beh, io con ‘ben’ un paio di concetti non ci sono ancora riuscito. Wink

E’ vero che in questo senso il fantasy offre un alibi molto allettante che è l’estensione e complicazione a oltranza della trama del romanzo: partono un elfo, tre nani, una maga e un ragazzino assolutamente ordinario per andare a recuperare un tesoro di diamanti, sapienza e potere che una volta conquistato a seguito di innumerevoli peripezie, si scopre essere connesso all’improvviso risveglio di un arcano male insondabile e oscuro che vuole riconquistare il mondo ma che a sua volta provoca il risveglio nel ragazzino ordinario, che da adesso, badate bene, non sarà più tale, di un inspiegabile e non quantificabile potere che ad esso si oppone poiché si scopre essere il nipote della sorellastra del nonno del fratello del prozio del figlio segreto della Strega Bacheca a sua volta cugina del male oscuro stesso.
In mezzo ci si può mettere di tutto, dalle paludi infestate di alghe viventi, alle miniere, ai morti che camminano, psicologia a manetta e persino una segreta storia d’amore tra la maga e il ragazzino senza però che se lo confessino mai (cadrebbe il pathos) ecc… Rolling Eyes
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
mikimago
Bombadil
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MessaggioInviato: Mar 19 Set 2006 15:42 pm    Oggetto:   

Olorin ha scritto:


Sinceramente non sono molto d’accordo sul fatto che scrivere un racconto piuttosto che un romanzo comporti come unica differenza di difficoltà, l’ampiezza del periodo di tempo da dedicarvi.
Ritengo fondamentale il fatto che chi scrive abbia qualcosa di veramente interessante da dire e se per un racconto basta un concetto originale, per scrivere un intero romanzo, beh, io con ‘ben’ un paio di concetti non ci sono ancora riuscito. Wink

E’ vero che in questo senso il fantasy offre un alibi molto allettante che è l’estensione e complicazione a oltranza della trama del romanzo:


In realtà, Olorin, io non ho detto che il fattore lunghezza sia l'unico elemento di differenziazione tra un racconto e un romanzo (e se mi sono spiegato male al riguardo, rimedio adesso).
Mi pare invece di aver rimarcato come - lunghezza a parte - entrambe queste forme espressive richiedano impegno e attenzione, "lacrime e sangue".
Poi ci sarà chi troverà più congeniale esprimersi attraverso il racconto; chi invece - è il caso del sottoscritto - non saprebbe da dove cominciarlo un racconto ma a cui riesce "facile" (virgoletto l'aggettivo per evitare fraintendimenti) scrivere un romanzo.
Riguardo a questo e riaggangiandomi a qunto dici tu nella seconda parte del tuo post, se è vero che parecchia letteratura fantasy attuale allunga il brodo (non un solo romanzo ma parecchi in certi casi), abusando dei topoi classici del genere, è pur vero che - a mio modesto avviso - si può scrivere buona fantasy partendo da schemi classici (il che non implica necessariamente abusarne o copiarli in maniera pedissequa ma rielabolarli e proporli in chiave diversa o secondo prospettive nuove).
D'altra parte, la questione è trita, Olorin: quante storie fantasy sono realmente originali? Chi anche tra i big, a parte forse Erikson o Mielville, scrive fantasy davvero "inedita"?
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Olorin
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MessaggioInviato: Gio 21 Set 2006 13:48 pm    Oggetto:   

Citazione:
D'altra parte, la questione è trita, Olorin: quante storie fantasy sono realmente originali? Chi anche tra i big, a parte forse Erikson o Mielville, scrive fantasy davvero "inedita"?


E' per questo motivo che ho postato quando è stato detto che circolano idee originali sulle scrivanie degli editori alle quali però, per sacrosanta (anch’io nel mio lavoro devo fare selezione) mancanza di tempo e risorse, non si può dedicare l’attenzione necessaria a sgrezzarle dalle ingenuità di chi non scrive per professione. In un oceano di minestre riscaldate e questioni trite, puntando sulle quali però si va sul sicuro come con BOT e CCT, potrebbero esserci delle opportunità, rischiose ma pur sempre opportunità… ma questa osservazione forse andrebbe messa in un thread “pubblicare fantasy”.
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mikimago
Bombadil
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MessaggioInviato: Gio 21 Set 2006 15:40 pm    Oggetto:   

Olorin ha scritto:

E' per questo motivo che ho postato quando è stato detto che circolano idee originali sulle scrivanie degli editori alle quali però, per sacrosanta (anch’io nel mio lavoro devo fare selezione) mancanza di tempo e risorse, non si può dedicare l’attenzione necessaria a sgrezzarle dalle ingenuità di chi non scrive per professione. In un oceano di minestre riscaldate e questioni trite, puntando sulle quali però si va sul sicuro come con BOT e CCT, potrebbero esserci delle opportunità, rischiose ma pur sempre opportunità… .


Tuttavia, Olorin, a me pare che mai come negli ultimi anni sia stata offerta ad autori “nuovi” (nella doppia accezione di esordienti e italiani) la possibilità di vedere gli scaffali delle librerie (tanto per citare qualche frequentatore di questo forum, D’Angelo, la Redivo e la Trosi). Il che mi induce a dire che comunque c’è la volontà degli editori di “rischiare”, piuttosto che appiattirsi nei fantaBOT o fantaCCT di turno (leggasi autori anglosassoni spesso bolliti o che ripetono stancamente modelli di successo).
Segui la strada per tornare a Krune:


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metalupo
Ospite

MessaggioInviato: Gio 21 Set 2006 16:08 pm    Oggetto:   

Caesar ha scritto:

non sono d'accordo.


Quoto Cool

franz ha scritto:
E io non sono d'accordo che tu non sia d'accordo ammicca



Quoto Cool

Caesar ha scritto:

Su questo siamo d'accordo. Mr. Green


Dissento Cool
Andrea Franco
Hobbit
Messaggi: 35
MessaggioInviato: Ven 22 Set 2006 13:16 pm    Oggetto:   

Edea ha scritto:
Pensavo ci fosse solo Licia Troisi!!! Bello però!! Vorrei chiedervi se qua dentro, bene o male, scrivono tutti, nel senso che tutti aspirano a "fare gli scrittori", oppure se ci sono anche persone che invece, semplicemente, leggono e basta.


Ciao,
io a scrivere ci provo, ma non è detto che ci si riesca sempre... proprio oggi su ibs ho letto un commento negativissimo al mio piccolo libricino Tre semplici sconosciuti

vabbè, ci tocca pure quello.
Tornando al fantasy, ho programmato una trilogia e adesso sono a metàstesura del primo libro, che conto di terminare per il fantasy magazine...

Razz
Kira
Eldar
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MessaggioInviato: Lun 25 Set 2006 10:37 am    Oggetto:   

Purtroppo l'altro giorno mi è arrivata una lettera da uno degli editori a cui avevo mandato il mio manoscritto, e nonostante mi dice che lo hanno trovato originale e peculiare, non possono pubblicarlo perchè non rientra nel loro filone principale.... Crying or Very sad

Beh, ovviamente, oltre ad essere un po' triste per il no ricevuto, comunque devo ammettere che sono stati gentili a scrivermi, altre case editrici non si sono neanche degnate di farlo, facendomi attendere per tanti mesi così, appesa alla speranza.

Ad ogni modo non demordo, ci sono ancora editori da cui sto aspettando una risposta, e tanti ancora progetti da proporre. Chissà se un giorno riuscirò a pubblicare qualcuno. Wink
La Luna illumina il cammino, il Sole lo riscalda.

mikimago
Bombadil
Messaggi: 817
Località: Pozzallo (RG)
MessaggioInviato: Lun 25 Set 2006 18:51 pm    Oggetto:   

Kira ha scritto:
Ad ogni modo non demordo, ci sono ancora editori da cui sto aspettando una risposta, e tanti ancora progetti da proporre. Chissà se un giorno riuscirò a pubblicare qualcuno. Wink


Brava, Kira. Non demordere mai.
Anche a me ne sono arrivate tante di quelle lettere. Un giorno, quando pubblicherò il mio romanzo, le userò come segnalibro. Wink
Segui la strada per tornare a Krune:


http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF8722
Palin
Re sotto la montagna
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Località: Solace
MessaggioInviato: Lun 25 Set 2006 20:21 pm    Oggetto:   

Kira ha scritto:
Purtroppo l'altro giorno mi è arrivata una lettera da uno degli editori a cui avevo mandato il mio manoscritto, e nonostante mi dice che lo hanno trovato originale e peculiare, non possono pubblicarlo perchè non rientra nel loro filone principale.... Crying or Very sad


Ma hai mandato a caso o ti sei informata sulle collane che pubblica quell'editore? Spesso è un fattore determinante...
TK7 should, of course, be named Neville – Neville and Luna, a match made in heaven.
Kira
Eldar
Messaggi: 339
MessaggioInviato: Mar 26 Set 2006 12:48 pm    Oggetto:   

No, no, mi sono informata prima su tutte la case editrici a cui l'ho mandato proprio per il motivo che esponi tu. Boh! Wink
La Luna illumina il cammino, il Sole lo riscalda.

Palin
Re sotto la montagna
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Località: Solace
MessaggioInviato: Mar 26 Set 2006 13:39 pm    Oggetto:   

Kira ha scritto:
No, no, mi sono informata prima su tutte la case editrici a cui l'ho mandato proprio per il motivo che esponi tu. Boh! Wink


Allora probabilmente è una risposta preconfezionata...
TK7 should, of course, be named Neville – Neville and Luna, a match made in heaven.
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