Fan Fiction


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Autore Messaggio
Loki Peregrino
Balrog
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MessaggioInviato: Sab 28 Apr 2007 0:34 am    Oggetto:   

Una piccola domanda, ma d’ora in poi le fan fiction tolkeniane si potranno postare solo qui, non più nel canale Racconti del Forum? E se sia questo 3d sia il canale per i racconti possono comunque essere utilizzati per postare le fan fiction, su che base scegliere l’uno piuttosto che l’altro?
Scusate le domande un po’ pedanti, ma è solo per non creare disordine.
my aNobii
È stata la magia dei Druidi a causare questo problema, ed è mia precisa responsabilità risolverlo. Ohmsford, pensateci voi! Allanon su Nonciclopedia
gealach
Falce di luna
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MessaggioInviato: Sab 28 Apr 2007 19:06 pm    Oggetto:   

Non ne ho la minima idea, Orome, mi spiace... Rolling Eyes Forse dovremmo chiedere a enkay?
Carina la seconda parte, kymber! Very Happy
Molto bello anche il tuo racconto, Glorehlen Wink
I seek words of such surpassing beauty that they might melt the hardest heart of stone.
- Jacqueline Carey

All female dragons are queens. Just as female cats are queens.
- Robin Hobb
gealach
Falce di luna
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Località: Karalis
MessaggioInviato: Dom 29 Apr 2007 19:17 pm    Oggetto:   

Girovagando nel sito in cui posto le mie fan fiction, efp, ho trovato questa ff veramente, veramente carina... Fa davvero ridere. Very Happy

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=91790&i=1

E' una presa in giro del Silmarillion, quindi contiene moltissimi spoiler su di esso, ed è in corso di pubblicazione ('nsomma, non è ancora finita)
Vi consiglio davvero di leggerla! Mr. Green
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Loki Peregrino
Balrog
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Località: Tol Eressëa
MessaggioInviato: Dom 29 Apr 2007 21:18 pm    Oggetto:   

Gli ho dato un'occhiata fugace, assomiglia alla parodia della Bibbia fatta da Giobbe Covatta un bel po' di anni fa.

Sembra divertente comunque, non appena ho un po' di tempo me lo leggo. Wink
my aNobii
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kymber
Regina di Gondor
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Località: Minas Tirith
MessaggioInviato: Dom 29 Apr 2007 23:45 pm    Oggetto:   

contenta che vi sia piaciuta... al più presto posto il resto... Laughing



Chi ama ha il potere di distruggere…
Glorehlen
Drago
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MessaggioInviato: Lun 30 Apr 2007 13:20 pm    Oggetto:   

gealach ha scritto:
Molto bello anche il tuo racconto, Glorehlen Wink


Grazie tessoro! Wink
Marta C. Flocco
gealach
Falce di luna
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MessaggioInviato: Lun 30 Apr 2007 20:10 pm    Oggetto:   

Oromë ha scritto:
Sembra divertente comunque, non appena ho un po' di tempo me lo leggo. Wink


Oh sì, leggila perchè è veramente geniale! Cool

Glorehlen ha scritto:
Grazie tessoro! Wink


De nada Wink Non imitare Gollum, me fai impressione!!! Shocked Shocked Shocked
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Darklight
Balrog
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MessaggioInviato: Lun 30 Apr 2007 20:47 pm    Oggetto:   

Non ho mai, MAI, fatto una fan fiction sul SdA, questa è la primissima volta, quindi non ho la più pallida idea del risultato finale... Rolling Eyes Sta a voi...

Il risveglio.

Nelle più oscure profondità delle Montagne Nebbiose, scavate per miglia e miglia all’interno del ventre freddo e umido della terra, regnava una quiete glaciale.
Le ampie sale, i cunicoli e le gallerie di servizio erano deserti. Le torce baluginavano nel buio immobile dei tunnel che si stendevano in tutte le direzioni come labirinti, uniche presenze mobili all’interno di quel regno di silenzio e buio.
Fino a qualche settimana prima, il grande reame di Nanosterro era pulsante di vita e febbrile attività. I nani conducevano la loro vita dedita al lavoro, alla ricerca continua di filoni minerari che sostituissero quelli ormai esauriti, al commercio e all’irresistibile bisogno di ricchezze tipico del loro animo caparbio.
I giganteschi falò dei saloni ardevano senza sosta, mentre ogni singolo nano contribuiva con tenacia alla sopravvivenza di Moria, la grande dimora dei nani, che pulsava come un enorme essere vivente sotto i picchi frastagliati delle montagne nebbiose.
Poi, cinque giorni or sono, tutto questo era cessato all’improvviso. Ogni nano, vecchio o giovane che fosse, era stato chiamato verso i livelli più profondi della miniera. In quei baratri, dove passerelle ed impalcature si intrecciavano in una complessa rete di scavo, era stato scoperto qualcosa di mai visto prima d’ora. Qualcosa che avrebbe potuto sollevare la gloria già potente di Moria più in alto che mai. Qualcosa che avrebbe reso Moria perfino più splendente di Minas Tirith, gioiello e vanto più grande del regno degli Uomini a Sud Est.
E proprio in quel momento, nelle polverose profondità della miniera, un nano osservava l’intera popolazione di Moria che lavorava alacremente, occupando ogni metro quadrato delle passerelle e delle impalcature aggrappate ai bordi scoscesi della caverna.
Norin figlio di Florin era ormai anziano, ed era molto rispettato a Moria, tanto dai superiori quanto dagli operai che aveva a comando.
Per più di centocinquant’anni aveva supervisionato gli scavi di Moria, e quello che si trovava ad osservare ora era qualcosa che aveva dell’incredibile, qualcosa che nel corso della sua lunga vita non si sarebbe mai sognato di vedere.
Incastonato nell’immensa parete rocciosa del baratro di roccia nera, si stagliava la forma luccicante di un immensa gemma traslucida, alta più di cinquecento braccia. La sua superficie era incredibilmente liscia per essere una gemma grezza, e riluceva di una strana e opaca tonalità argentea che lasciava Norin senza fiato. Mai prima d’ora aveva potuto ammirare una cosa così maestosa, così splendente... Così preziosa.
Numerose altre impalcature erano state erette sopra quelle già esistenti per permettere ad ogni lavoratore di coprire la superficie enorme della gemma e velocizzare il più possibile lo scavo. Norin, che osservava con gli avambracci poggiati sulla ringhiera metallica delle pensilina su cui si trovava, sorrise compiaciuto.
Tutta Moria ora stava provvedendo allo scavo di quella gemma immensa. Centinaia e centinaia di nani affollavano le pensiline come formiche brulicanti, mentre l’aria era densa di polvere e il rumore di migliaia di scalpelli e martelli rimbombava contro le pareti di roccia creando un rumore assordante e scostante.
Norin levò per un attimo lo sguardo, scrutando la voragine della miniera che svettava verso l’altro per miglia, ormai tanto quanto il baratro sottostante. In tutti quei secoli, la sua razza aveva scavato così in profondità nella terra che Norin non si sarebbe stupito se un giorno, in futuro, un colpo troppo potente di scalpello avrebbe fatto crollare il mondo su se stesso.
“Per quanto ancora potremo spingerci così in profondità, prima di essere costretti a fermarci?” rifletté Norin con una punta di inquietudine. Nessuno poteva saperlo. Solo il tempo l’avrebbe rivelato.
Mentre era assorto nei suoi pensieri cupi, un nano dall’aria sporca ed esausta si avvicinò a Norin, recante un dispaccio di pergamena arrotolato da un nastro nero.
-Scusi il disturbo, Norin figlio di Florin...- Disse il nano con timoroso rispetto.
Norin distolse le tetre riflessioni dalla sua mente e su alzò dalla ringhiera, osservando intensamente il messaggero.
La differenza tra i due nani non sarebbe potuta essere maggiore: Norin sfoggiava con orgoglio una folta barba grigia intrecciata all’estremità e spazzolata con cura. Il suo volto era arcigno e saggio, segnato da una miriade di rughe che gli solcavano il viso come venature nella roccia. Il messaggero era un nano decisamente più giovane, dalla barba rossiccia corta e arruffata e dal volto paffuto coperto di polvere e terriccio.
-Parla, mio operaio... Hai notizie dall’alto?-
Il nano recante il messaggio parve non capire, poi alzò leggermente lo sguardo verso l’alto della voragine e sogghignò.
-Oh... Sì, certo Norin. È un messaggio che giunge dritto dritto dal Nanosterro... Mi hanno incaricato di consegnarlo al diretto responsabile dello scavo della Grande Gemma.-
Norin inarcò un sopracciglio cespuglioso, perplesso.
-La Grande Gemma?- Chiese.
-Ehm... così l’hanno ribattezzata, Norin. In tutta confidenza, se me lo permette, credo l’abbiano fatto per avere un nome altisonante da strombazzare in lungo e in largo per la Terra di Mezzo... Non appena saremo riusciti ad estrarla, si intende!-
-Oh, certo...- Rispose distratto Norin. Prese il messaggio e lesse. Il messaggero, un semplice operaio di nome Glori, venne privato del suo sorriso giovale quando vide il volto di Norin torcersi dalla rabbia.
Con un ringhio stizzito, Norin appallottolò la pergamena e la scagliò già dal parapetto della passerella. Glori osservò la pergamena accartocciata cadere verso il basso per decine di braccia e poi scomparire, inghiottita dall’oscurità della voragine.
-E’ ridicolo!-, Sbottò Norin furente, - L’intera forza lavoro di Moria sta lavorando come un sol nano su questa dannata gemma e loro, comodamente seduti negli alti livelli mi vengono a dire che gli scavi sono a rilento? Non accetto un simile affronto! Dannati nani di fosso che non sono altro! Appena avrò modo di fare sentire la mia voce giuro che io...-
-NORIN, FIGLIO DI FLORIN! VIENI PRESTO! LA GEMMA...-
La voce esplose nell’aria, amplificata dalla eco cavernosa della miniera. Norin calmò all’istante i bollenti spiriti, sentendo l’angoscia rompere la voce di Gamlir, suo diretto subalterno nella gestione dei lavori, provenire da una delle impalcature abbarbicate lungo la parete della gemma.
-Largo!- Disse Norin a Glori, che intanto era rimasto immobile al suo fianco.
Norin si fece strada tra gli operai che trasportavano secchi di roccia e detriti in un operoso andirivieni lungo i camminamenti di legno e le carrucole sospese a mezz’aria come ragnatele nere.
Finalmente giunse nel punto dove Gamlir l’aveva chiamato con tanta foga. Si trovava in una delle impalcature centrali, a circa metà dell’imponente altezza della gemma. Gamlir, un corpulento nano dalla lunga barba nera come il carbone, osservò Norin preoccupato mentre indicava un punto sulla superficie della gemma.
Norin si avvicinò alla parete liscia e brillante. Lisciandola con la mano, constatò quanto la superficie fosse liscia e fredda e perfetta, tanto che al tocco sembrava quasi vetro.
Nel punto dove Gamlir aveva indicato però, Norin notò una profonda crepa seghettata che correva verso l’alto per un paio di braccia. Corrucciando le sopracciglia, Norin osservò meglio la crepa. Era larga quasi quanto la sua mano e il bordo tagliente sembrava per davvero lo squarcio di un bicchiere di vetro, solo centinaia di volte più grande.
Gamlir osservò la crepa , cupo in volto. –E’ cava all’interno...- Disse.
Norin sospirò amareggiato.
–Questo potrebbe ridurre di molto l’importanza della scoperta... Dannazione!-
Gamlir annuì, ma gli occhi gli brillarono di una strana inquietudine quando afferrò Norin per la spalla, costringendolo a guardarlo negli occhi.
-Non è per questo che ti ho chiamato... Avanti, infila la mano nella crepa.-
-Cosa? Infilarla nella... Perché mai?-
-Fallo, Norin. Dimmi che mi sono sbagliato...-
Perplesso, Norin infilò la mano callosa nella fenditura della gemma, stando attento ad evitare i bordi affilati.
Appena la mano fu all’interno, Norin sentì delle leggere ma energiche ondate di calore toccargli la mano a ritmo cadenzato. Per un attimo gli parve di sentire il respiro della montagna.
Ritrasse subito la mano, mentre una paura immotivata e improvvisa si faceva largo dentro di lui.
-Che cosè?- chiese a Gamlir. Lui scrollò le spalle. –Non ne ho idea, Norin... Che cosa dobbiamo fare? Proseguiamo i lavori?-
Norin osservò la fenditura nella superficie della pietra preziosa. C’era qualcosa che non andava...
-Dammi lo scalpello e il martello, Gamlir...- Il nano dalla barba scura gli porse gli attrezzi.
Norin iniziò a scalpellare energicamente intorno al bordo della crepa, togliendo ad ogni colpo piccoli pezzi di roccia splendente come cristallo.
-Così ingrandisci lo squarcio, Norin!- Disse Gamlir accigliato. Norin si voltò verso di lui, furente. –Mi addosserò ogni responsabilità del caso, va bene?-
Gamlir si ammutolì, rosso in viso. Norin riprese a scalpellare con vigore; ad ogni colpo di martello lo squarcio si ingrandiva di almeno una spanna.
Quando lo squarcio fu abbastanza grande per permettere anche ad un nano bene in carne di infilarvi il busto, Norin afferrò una torcia e si sporse all’interno, deciso fino all’ultimo a scoprire cosa si nascondesse all’interno di quella gemma gigante solidamente incastonata nella montagna millenaria.
Ancora una volta Norin fu investito da costanti ondate di calore che piegarono la fiamma della fiaccola e imperlarono di sudore la fronte del nano. Questa volta però oltre al calore Norin avvertì qualcos’altro... Sibili... sibili profondi e lenti che fuoriuscivano a ritmo con le folate di vento caldo. Il respiro della montagna, ripensò Norin. Il respiro della montagna... O di qualcosa celato in essa.
Quando Norin si voltò verso Gamlir, il suo volto rugoso era di un pallore mortale.
-Che hai visto?- Chiese Gamlir.
-Abbandonate i lavori... Fermate lo scavo, immediatamente! C’è qualcosa dentro questa gemma... Qualcosa che respira! Dobbiamo andarcene subito! Sigillare l’intero livello e ricolmare tutta la roccia tolta...-
Gamlir lo osservò, sconvolto.
-Hai perso il senno, per caso? Non possiamo chiudere l’intero livello! È quasi un quarto delle dimensioni complessive della miniera! è pura follia, Norin!-
-Fallo, è un ordine!- Urlò Norin in preda all’ira. Parecchi nani al lavoro interruppero le loro attività e si voltarono verso di loro, incuriositi dalla lite.
Gamlir strappò la torcia dalla mano di Norin, osservandolo con rabbia.
-Non eseguirò un ordine così folle prima di aver verificato cosa c’è là sotto!-
Si sporse all’interno della fenditura nella pietra vitrea e lanciò la torcia nelle profondità della gemma, deciso fino all’ultimo a scoprire la natura del problema.
-NO! NON LANCIARLA!- Sbottò Norin in preda al panico. Ma ormai era troppo tardi. Gamlir aveva già gettato la fiaccola nello spazio cavo della gemma.
Allontanando Gamlir con un violento strattone, Norin infilò nuovamente il busto nella fenditura, e vide la torcia cadere nell’enorme spazio cavo della gemma, illuminandole le pareti interne, brillanti e frastagliate come pietra trasparente.
Poi, dopo parecchi secondi di caduta, la torcia raggiunse una grande massa scura ed informe accoccolata sul fondo della gemma. Il bagliore della torcia non era sufficiente a far distinguere con chiarezza cosa vi fosse là in fondo, ma Norin si sentì comunque gelare il sangue nel vedere quella... quella “cosa” nera e pietrificata. Era enorme, quasi come la gemma stessa, e pareva che due grandi ali racchiuse a sé lo avvolgessero come un sudario. La torcia era caduta su quella che pareva essere la schiena della creatura. Sfrigolava e avvampava, ma ciò pareva non aver disturbato la forma mostruosa. Ora Norin era certo che fosse quella cosa a emettere quegli aliti di calore, lenti e prolungati, come se giacesse in uno stato di profondissimo sonno millenario.
Norin si tolse dalla crepa e fissò Gamlir con il terrore sul viso.
-C’è... una... cosa vivente laggiù.- Disse in un roco sussulto.
-Ma che dici?- lo canzonò Gamlir, anche se Norin vide il suo volto che d’improvviso perdeva ogni traccia di colorito.
-Credo non ci sia da preoccuparsi. È ancora addormenta...-
Un assordante, prolungato e vibrante brontolio esplose dalle profondità della gemma, scuotendo con forza tutta la miniera e facendo cadere calcinacci e detriti dalle pareti e dalle impalcature. I nani minatori furono colti alla sprovvista, si aggrapparono e strillarono di sorpresa e paura mentre il basso ruggito entrava fin nelle ossature della montagna, facendola vibrare come una gigantesca grancassa.
Molti nani scapparono in preda al panico, dirigendosi verso le scale per i livelli superiori. Alcuni, i meno fortunati, persero l’equilibrio e caddero dalle pensiline, precipitando per centinaia di braccia e schiantandosi sui crostoni di roccia sottostanti.
Norin e Gamlir si voltarono verso la gemma, incapaci di muoversi dal terrore.
UN fioco bagliore iniziò a scaturire dall’interno, prima molto tenue, poi man mano che aumentava sempre più brillante e caldo. Gamlir appoggiò la mano sulla superficie liscia della gemma da cui ora traspariva la luce baluginante. Norin sentì uno sfrigolio. Gamlir urlò per il dolore, staccando subito la mano dalla parete che ora si era fatta rovente.
-Dobbiamo andarcene, subito!- Urlò Norin, afferrando Gamlir che stringeva a sé la mano ustionata.
Presero a correre lungo le passerelle, scendendo le instabili scalinate che portavano fino alla base della gemma. Altri gorgoglianti ruggiti scaturirono dalla gemma nella montagna, scuotendola con potenza inaudita. Molti nani in fuga caddero l’uno contro l’altro, alcuni trascinando altri nel buio oblio del baratro sottostante. Le loro urla si perdevano nell’oscurità che li avvolgeva.
-Scappate! Ai livelli superiori! SCAPPATE! SCAPPATEEEEE!-
Le urla di Norin a malapena sovrastavano il frastuono dell’entità dormiente, ora risvegliata dopo innumerevoli anni trascorsi in un letargo fatto di pietra e gelo.
Giunti all’imboccatura della scalinata che li avrebbe condotti ai livelli sovrastanti, Norin e Gamlir si voltarono per osservare ciò che stava accadendo.
L’intera gemma brillava come un piccolo sole. Al suo interno sembrò avvampare una fiamma enorme, languida e guizzante. All’improvviso, tutta la superficie della pietra si incrinò di un fitto reticolo di crepe e fratture scricchiolanti. Il bagliore esplose in un accecante vampata di luce. I nani ancora aggrappati alle impalcature di legno arsero vivi insieme alle strutture di scavo.
Un attimo dopo l’intera gemma esplose in migliaia e migliaia di frammenti che si sparsero per tutta la miniera, precipitando al suolo come dardi di roccia e vetro letali.
Ciò che fuoriuscì dallo squarcio nella parete montuosa fece perdere a Norin e Gamlir più di un battito dei loro cuori.
Un essere mostruoso, enorme, fatto di nulla se non fuoco, fiamme e lingue rossastre di vampe, si scrollò con furia distruttiva nello spazio ampio della miniera. Due ali demoniache, che parvero uscire da altrettante nubi di fumo nero e denso, si dischiusero con una vampata di vento rovente.
Ormai tutti i nani che non erano rimasti uccisi erano fuggiti verso le numerose vie per i livelli superiori.
Sono Norin e Gamlir rimanevano immobili, basiti, ad osservare la potenza del demone mostruoso che era stato risvegliato da anni e anni di cupidigia e brama di ricchezze.
-Che cosa abbiamo fatto?...- Chiese Norin a se stesso con un sussurro che lui stesso faticò a udire.
Nell’aria fumosa arsa da milioni di scintille infuocate, l’ultima cosa che vide fu il bagliore di una frusta infuocata, di dimensioni titaniche, che schioccava nel vuoto con un bagliore, prima di abbattersi con un sibilo mortale su tutto ciò che rimaneva dello scavo.

Quello fu il giorno in cui le fiamme e le scintille di fuoco presero il sopravvento su Moria, dopo Ere di attesa nel ventre oscuro della montagna.
"Because he's the hero Gotham deserves, but not the one it needs right now...and so we'll hunt him, because he can take it. Because he's not a hero. He's a silent guardian, a watchful protector...a dark knight. "
gealach
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MessaggioInviato: Mar 01 Mag 2007 12:44 pm    Oggetto:   

Shocked Bellissimo. Davvero. Bellissimo!
Complimenti!!! Very Happy
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Darklight
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MessaggioInviato: Mer 02 Mag 2007 12:48 pm    Oggetto:   

gealach ha scritto:
Shocked Bellissimo. Davvero. Bellissimo!
Complimenti!!! Very Happy


Addirittura? Shocked Beh, grazie Gealach! Io pensavo fosse venuto 'na schifezza! Rolling Eyes
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gealach
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MessaggioInviato: Mer 02 Mag 2007 19:13 pm    Oggetto:   

Ma che schifezza e shifezza!
Forse non è scritto benissimo, ma la storia è originale e molto bella! Wink
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MessaggioInviato: Mer 02 Mag 2007 20:03 pm    Oggetto:   

gealach ha scritto:

Forse non è scritto benissimo... Wink


Ah, ecco vedi... Wink è che scrivere su argomenti di altri (soprattutto di Tolkien...brrr, soggezzione!) mi fa sentire come se usassi qualcosa di qualcun altro senza permesso... Mi fa sentire un pò a disagio nello scrivere, e non scrivo al mio meglio così... Rolling Eyes
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gealach
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MessaggioInviato: Gio 03 Mag 2007 19:52 pm    Oggetto:   

Ma non ti devi lasciare intimidire così... Pensa che c'è gente che posta delle vere oscenità nel canale su Tolkien di efp... Rolling Eyes Roba da bruciare... Rolling Eyes
Perchè non ci posti la tua ff e sollevi un po' il morale di quella zona vituperata da "interviste" senza senso? Wink
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MessaggioInviato: Gio 03 Mag 2007 20:23 pm    Oggetto:   

gealach ha scritto:
Ma non ti devi lasciare intimidire così... Pensa che c'è gente che posta delle vere oscenità nel canale su Tolkien di efp... Rolling Eyes Roba da bruciare... Rolling Eyes
Perchè non ci posti la tua ff e sollevi un po' il morale di quella zona vituperata da "interviste" senza senso? Wink


Ehm.. Pardon, cos'è efp?
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MessaggioInviato: Gio 03 Mag 2007 20:39 pm    Oggetto:   

Ah, scusa... efp è un famoso sito in cui migliaia di appassionati postano le proprie fan fiction. E' pieno di categorie, film, fumetti, libri, eccetera... Se ne possono trovare di davvero carine.
Io posto lì, quando scrivo qualcosa che mi soddisfa. Mr. Green
Ti lascio il link:

www.efpfanfic.net

Comunque, mi pareva di averlo lasciato anche qualche post più su...
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